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Itinerari Inconsueti - Friuli Venezia Giulia

Luglio 2021

Visto che la pandemia da Covid19 non è finita e che dobbiamo cercare di mantenere il distanziamento, quest’anno, per le nostre vacanze estive, abbiamo scelto di visitare una delle regioni meno visitate d’Italia, il Friuli Venezia Giulia.

Situata nel nord-est della penisola e risultata quindicesima su venti nel 2018, occuperebbe posizioni ancora più basse se non fosse per i turisti austriaci e tedeschi che in estate affollano le spiagge di Lignano Sabbiadoro e Grado.

Il nostro itinerario prevede quattro notti a Pasiano di Pordenone, quattro notti ad Aquileia e due notti a Mestre.

Giorno 1 | Villa Luppis, escursione a Passariano e visita di Villa Manin

Per i primi giorni abbiamo scelto di alloggiare a Villa Luppis, un’elegante dimora storica immersa in uno splendido giardino, ricostruita nel 1500 sulle ruderi di un ex convento risalente all’XI secolo .

Villa Luppis giardino
Villa Luppis
Villa Luppis cortile
Villa Luppis
Villa Luppis

Per cominciare visiteremo Villa Manin. Circondata da 18 ettari di parco, è la maggiore delle ville di ispirazione veneziana della regione, fu sede del Doge e ospitò Napoleone Bonaparte nel 1797 .

Villa Manin
Villa Manin

A pochi passi da Villa Manin, all’ Osteria da Buie, assaggiamo alcuni piatti friuliani, il frico, una specie di frittata a base di formaggio e patate e le sarde in saor, grosse sarde saltate in padella con una salsa a base di cipolle e aceto e condite con uva passa e pinoli. 

In serata c’è un appuntamento importante, la semifinale dei Campionati Europei di calcio, quindi stiamo in albergo e ci vediamo la partita. 

Frico
Frico

Giorno 2 | Escursione alle Pozze Smeraldine, uno posti più belli d’Italia dove fare il bagno, serata a  Sacile

Una cosa da fare assolutamente qualora ci si trovi, d’estate, nei pressi del Parco delle Dolomiti friulane è un bagno nelle Pozze Smeraldineconsiderato uno dei dieci posti più belli d’Italia dove fare il bagno.

Da Tramonti di Sopra parte un sentiero che si inoltra nel Parco. In questo tratto, l’acqua del fiume Meduna si raccoglie in pozze e le rocce bianche le conferiscono un intenso color smeraldo. 

Pozze Smeraldine Friuli
Pozze Smeraldine, Parco delle Dolomiti Friulane
Pozze Smeraldine Friuli
Fiume Meduna, Parco delle Dolomiti Friulane

Il personale dell’albergo ci consiglia di andare a cena a Sacile.  Da S’ Ciaus fanno le pizze usando diversi impasti (tradizionale, farro, farro integrale), sono davvero ottime, l’impasto è leggero, croccante e digeribile.

Sacile è un borgo che sorge su due isole lungo il fiume Livenza,  sulle cui sponde si affacciano numerosi palazzi nobiliari del periodo veneziano. Viene soprannominato la piccola Venezia oppure il Giardino della Serenissima.

Sacile Friuli
Sacile sul Livenza, Wikimedia Commons

Giorno 3 | Rafting sul Tagliamento e cena Al Vecjo Traghet

Per il pomeriggio abbiamo in programma una gita in rafting. Ci mettiamo quindi in viaggio verso San Daniele del Friuli, in provincia di Udine.

Il percorso in gommone si sviluppa per una decina di chilometri sul Tagliamento, ultimo esempio rimasto in Europa di fiume non antropizzato né irreggimentato, i suoi rami intrecciati si trasformano di mese in mese ad ogni piena, rendendo le discese sempre diverse. Si tratta di un soft rafting che predilige una componente naturalistica e paesaggistica. Alessandro, la nostra guida, ci spiega ogni particolare dell’ambiente circostante raccontandone storia, caratteristiche naturalistiche e curiosità di vario tipo. 

Fiume Tagliamento
Fiume Tagliamento, Wikimedia Commons

All’arrivo ci fermiamo alla trattoria Al Vecjo Traghet. Questo locale a conduzione famigliare offre i piatti della cucina tipica friulana, utilizzando  prodotti biologici e di qualità a km zero.

Siamo nella zona di produzione del prosciutto di San Daniele, un’eccellenza gastronomica italiana frutto di una tradizione che affonda le radici tra l’XI e l’VIII secolo A.C. e legata al luogo in cui viene stagionato: un piccolo centro collinare dalla collocazione speciale, attraversato dai venti di nord est che soffiano dalle Alpi Carniche all’Adriatico. 

Non soltanto il prosciutto ma tutti i salumi e i formaggi prodotti da queste parti sono eccezionali. 

salumi friuliani

Giorno 4 | Visita alle cantine e degustazione al Castello di Spessa e visita della città di Gorizia

Lasciamo Villa Luppis e la provincia di Pordenone. Lungo la strada facciamo una sosta a Capriva del Friuli, nella zona del Collio, dove  si producono vini bianchi tra i migliori al mondo e corposi rossi. Qui i monti e il mare sono vicini,  questo microclima, assolutamente unico per ventilazione ed escursione termica, e la “ponka“, il caratteristico terreno del Collio, creano le condizioni ideali per la coltivazione della vite.

Facciamo quindi una visita alle cantine del Castello di Spessa, un golf wine resort circondato da 30 ettari di vigne. La degustazione si svolge nella splendida cornice dei giardini con la spiegazione di un’enologa e  l’accompagnamento di salumi e formaggi locali.  Assaggiamo tre vini bianchi tipici di questa zona: il Ribolla Gialla, il Friulano, il Pinot Grigio e il Sauvignon

Castello di Spessa
Castello di Spessa
Cantine Castello di Spessa
Cantine del Castello di Spessa
Cantine Castello di Spessa
Cantine Castello di Spessa

Una città da vedere assolutamente in Friuli è Gorizia che dista appena una decina di chilometri.

Luogo di confine, la storia di Gorizia è travagliata. Fino alla I Guerra Mondiale apparteneva all’Impero Asburgico, poi passò all’Italia ma, alla fine della II Guerra Mondiale, l’Istria e gran parte della Venezia Giulia vennero cedute alla Iugoslavia e Gorizia fu divisa in due da un muro che la divideva dalla parte slovena.

Piazza della Transalpina è il luogo simbolo della città. Per decenni fu divisa fisicamente in due dal muro simbolo della guerra fredda che fu abbattuto solo nel 2004 ed oggi una targa ricorda i cippi di demarcazione dei rispettivi confini di stato.

Gorizia cippo di demarcazione
Gorizia cippo di demarcazione 2

La piazza è molto suggestiva, con la stazione dei treni di Nova Gorica da un lato. Sul terreno è tracciata la linea che separa il territorio sloveno e italiano, per cui è possibile avere un piede in Italia e l’altro in Slovenia.

Stazione di Nova Gorica
La Stazione di Nova Gorica in territorio sloveno, Wikimedia Commons
Piazza della Transalpina Gorizia resti del muro
Piazza della Transalpina Gorizia resti del muro
Piazza della Transalpina Gorizia un piede in Italia l'altro in Slovenia
Piazza della Transalpina Gorizia un piede in Italia l'altro in Slovenia

Giorno 5 |  Grado in bicicletta

Per il nostro soggiorno in provincia di Udine abbiamo scelto l’Agriturismo Ai Due Leoni , una splendida struttura con giardino e piscina ad appena 7 km da Aquileia.

L’agriturismo si trova lungo una bella pista ciclabile che attraversa la laguna di Grado e mette delle biciclette a disposizione degli ospiti.

Un tempo parte dell’Impero Austro-Ungarico,  Grado fu molto amata dall’aristocrazia asburgica che vi si recava per i bagni e le pregiate Terme marine. Oggi Grado è un’elegante cittadina di mare con un centro storico dal fascino veneziano. È nota come isola del sole, perché i suoi tre chilometri di spiaggia, rivolti a sud, non sono mai in ombra.

 

Agriturismo ai Due Leoni
Agriturismo Ai Due Leoni, Aquileia
Laguna di Grado
Laguna di Grado
Grado
Scorci di Grado

Giorno 6 | Visita della Basilica di Aquileia  ed escursione all’Isola della Cona, nella Riserva Naturale della Foce dell’Isonzo

La Basilica di Aquileia, ricostruita nel corso dei secoli per ben 4 volte, ha uno stile romanico-gotico. Il pavimento è costituito da un meraviglioso mosaico policromo del IV secolo, il più esteso mosaico paleocristiano del mondo occidentale (760 m²). Tra il pavimento e il soffitto sono racchiusi oltre mille anni di vicende storico-artistiche.

Basilica di Aquileia navata centrale
Basilica di Aquileia navata centrale, Wikimedia Commons
Cesto di lumache mosaico pavimentale della Basilica di Aquileia
Cesto di lumache - mosaico pavimentale della Basilica di Aquileia
Basilica di Aquileia
Basilica di Aquileia

Un paradiso per gli amanti della natura e dell’ornitologia è sicuramente la vicina Isola della Cona, nella Riserva Naturale della Foce dell’Isonzo, conosciuta per essere la migliore area d’Italia per il birdwatching. L’integrità dell’area è affidata agli stessi animali, come i cavalli Camargue che vivono liberi nella Riserva e contribuiscono a controllare lo sviluppo della vegetazione.

Cavalli Camargue Isola della Cona Friuli
Cavalli Camargue Isola della Cona
Birdwatching Isola della Cona Friuli
Birdwatching Isola della Cona

Giorno 7 | Visita al Castello di Miramare e Trieste

L’Italia ha vinto gli Europei di calcio 2021. Il nostro viaggio alla scoperta del Friuli prosegue con rinnovato entusiasmo.

Ponte tra l’Europa centrale e quella meridionale, fusione  della cultura mediterranea e slava,  Trieste è la città mitteleuropea per eccellenza.

Il magnifico Castello di Miramare, a picco sul mare, è un notevole colpo d’occhio che si ha arrivando a Trieste lungo la strada costiera. Costruito a metà ottocento come residenza per l’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, poi imperatore del Messico, e per sua moglie Carlotta del Belgio, il castello è circondato da un grande parco che scende con ampi gradoni verso il mare ed è caratterizzato da una grande varietà di piante, molte delle quali scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi attorno al mondo. Il castello presenta ancora gli arredi originali d’epoca.  Il piano terra era destinato a residenza dell’Imperatore Massimiliano I e della consorte Carlotta, mentre quello superiore venne, nei primi anni ’30, adibito a residenza del Duca Amedeo d’Aosta, che vi abitò per circa sette anni e modificò alcune stanze secondo lo stile dell’epoca. Purtroppo un triste destino accomuna chi ha abitato Miramare: Massimiliano d’Asburgo partì per cingere la corona imperiale del Messico e vi morì, mentre Amedeo partì per l’Impero d’Etiopia di cui fu viceré e morì in prigionia.

Trieste Castello di Miramare
Trieste Castello di Miramare, Wikimedia Commons
Trieste Castello di Miramare
Lo studio di Massimiliano d'Asburgo
Trieste Castello di Miramare
Gli interni del castello perfettamente conservati
Castello di Miramare Trieste
Giardini del Castello di Miramare

A Trieste passeggiamo lungo le strade del centro storico, ammirando i luoghi simbolo della città. 

La bellissima Piazza Unità d’Italia,  luogo in cui, nel corso della storia, sono avvenuti fatti che hanno determinato i destini degli abitanti della città e non solo: sulla banchina di questa piazza approdò, nel 1914, l’imbarcazione addobbata a lutto che trasportava le salme dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia segnando la fine di un mondo. Su quello stesso suolo, nel 1918, folle di triestini aspettavano festanti l’inizio di un nuova pagina di storia, con l’arrivo del cacciatorpediniere Audace e dell’Italia.

Ceniamo sul lungomare da Marinato Trieste, un ottimo ristorante dove mangiare pesce freschissimo a prezzi più che ragionevoli.

Piazza Unità d'Italia Trieste
Piazza Unità d'Italia Trieste, Wikimedia Commons

Giorno 8 | Sosta a Lignano Sabbiadoro  e arrivo a Mestre

Lasciamo Aquileia. Trascorreremo a Venezia gli ultimi due giorni della nostra vacanza. Dopo una breve sosta a Lignano Sabbiadoro ci dirigiamo verso Mestre dove abbiamo prenotato due notti all’hotel Staycity Mestre, un comodo albergo con camere dotate di angolo cottura.

Giorno 9 | Passeggiata a Rialto, cicheti Ai Do Mori, Piazza San Marco, passeggiata a S. Polo e aperitivo a Campo S. Rocco

Per girare Venezia, facciamo la carta VeneziaUnica con cui potremo utilizzare tutti i mezzi di trasporto, compresi i vaporetti. A pochi passi dall’hotel c’è la fermata del bus che in 10/15 mn arriva a Piazzale Roma

Non è la solita Venezia quest’anno. Non ci sono folle di turisti nei pressi di Piazza San Marco. In questo Luglio 2021, secondo le stime, c’è un calo di presenze del 30%, a me sembra molto di più.

Godersi Venezia così probabilmente non capiterà mai più.

Piazza San Marco Luglio 2021
Luglio 2021 veduta di Piazza San Marco
Venezia gondole

Per pranzo andiamo alla storica Cantina Do Mori, in zona San Polo. Fondata attorno al 1462 come cantina di produzione vinicola, nel secolo scorso, quando le osterie diventano un fenomeno di aggregazione sociale, inizia l’attività di ristorazione a base di bicchieri di vino, le ombre in veneto, da accompagnare con i cicheti, piccole porzioni di piatti tipici veneziani da consumare in piedi. Il locale onora la tradizione senza cedere ai compromessi della modernità, propone vini locali e cicheti stagionali fatti in casa.

Cantina Do' Mori Venezia
Cicheti alla cantina Do' Mori Venezia

Nel pomeriggio mi reco finalmente a visitare la Basilica di San Marco, tappa immancabile di un viaggio a Venezia ed emblema della città. Questo capolavoro straordinario, attira ogni anno milioni di visitatori e l’ultima volta che sono stata qui la fila per entrare era cosi lunga che ho dovuto desistere.

Eretta su una pianta a croce, la Basilica è sormontata da 5 cupole rotonde. Per più di 500 anni i dogi ingrandirono ed arricchirono la basilica con i tesori razziati durante le Crociate in Medio Oriente, in particolare a Costantinopoli.

La strepitosa facciata ha due livelli di 5 arcate con coronamento gotico ed è decorata con splendidi mosaici. Non si possono fare foto o video all’interno della Basilica di San Marco ma dentro l’effetto è stupefacente, pareti e soffitti sono ricoperti di mosaici d’oro ed il pavimento è realizzato in mosaico policromo.

Ai lati dell’altare c’è la pala d’oro, uno splendido capolavoro in oro, smalti e pietre preziose. In fondo al transetto destro si trova il tesoro di San Marco, frutto del saccheggio di Costantinopoli risalente alla IV Crociata.

Dal museo è possibile salire sulla loggia dalla quale si affacciavano i dogi durante le cerimonie di Stato.

In serata ci ritroviamo tutti insieme al Caffè San Rocco per un originale aperitivo speziato creato per noi dallo stravagante Arian.

Basilica di San Marco
Basilica di San Marco
Veduta dalla Basilica di San Marco
Veduta dalla loggia della Basilica di San Marco Venezia

Giorno 10 |   Passeggiata a Cannaregio e al Ghetto di Venezia, escursione a Murano, visita al Fondaco dei Tedeschi, cena da Pontini, passeggiata alle Fondamente Nove

L’itinerario di oggi toccherà alcuni luoghi un po’ meno frequentati dai turisti.

Cannaregio, il sestiere in cui si trova il Ghetto di Venezia, il più antico al mondo. In epoca medievale, il Ghetto era la zona della città dove si concentravano le pubbliche fonderie e nel 1516 fu destinato a residenza obbligatoria per gli Ebrei.

Le stradine e i ponti che conducono al Ghetto un tempo erano chiusi da cancelli sorvegliati da guardie: gli Ebrei non potevano entrare né uscire dal tramonto all’alba e non potevano vivere altrove. Così, man mano che nascevano bambini e arrivavano esuli, gli abitanti erano costretti a costruire in altezza, infatti le case del Ghetto sono tra le più alte di Venezia.

Su consiglio dei commessi dello storico Panificio Volpe, che vende i dolci della tradizione ebraica, prenotiamo un tavolo per cena da Pontini, sul canale di Cannaregio,  una trattoria molto frequentata anche dai Veneziani. 

Campo de Gheto Novo Venezia
Campo de Ghetto Novo
Campo de Ghetto Novo Venezia
Campo de Ghetto Novo
Cannaregio venezia
Scorci di Cannaregio
Cannaregio venezia
Scorci di Cannaregio

Non era nei nostri programmi ma decidiamo di salire al volo su un traghetto diretto a Murano che sta arrivando proprio in questo momento.

Le ragazze non hanno mai visto la lavorazione del vetro e per me è sempre affascinante guardare i mastri vetrai all’opera.

Per pranzo andiamo in un locale che ho già sperimentato, la storica Osteria Ai Cacciatori, uno dei ritrovi privilegiati dai Muranesi. Fu aperto negli anni Cinquanta e da allora è sempre rimasto un luogo di ritrovo per mastri vetrai, operai, pescatori e cacciatori dove il turista si mischia agli anziani che vengono per giocare a carte. 

Murano scorci
Murano, scorci

Di ritorno a Venezia ci rechiamo al Fondaco dei Tedeschi, l’antico approdo delle navi provenienti dai mercati del nord. Si tratta di un edificio, ai piedi del Ponte di Rialto, in cui dal XIII secolo i mercanti provenienti dall’Europa centrale, chiamati genericamente tedeschi, venivano rinchiusi di notte.

La parte interna dell’edificio è stata completamente rinnovata e ospita negozi di lusso. Su prenotazione si può accedere al tetto da cui si gode di una vista incredibile sulla città.

Terrazza del Fondaco dei Tedeschi Venezia
Veduta dal tetto del Fondaco dei Tedeschi
Fondaco dei Tedeschi Venezia
Fondaco dei Tedeschi Venezia

Per la cena siamo a Cannaregio, da Pontini dove gustiamo gli eccezionali piatti di pesce della tradizione come il baccalà e gli spaghetti al nero di seppia

baccalà alla veneta
Baccalà mantecato, in agrodolce, in umido, alla vicentina,
spaghetti al nero di seppia
Spaghetti al nero di seppia

Proseguendo lungo la riva del canale arriviamo a Fondamente Nove, un camminamento in pietra d’Istria che corre lungo la parte settentrionale della città, una zona caratterizzata da antichi depositi, magazzini, case popolari e dimore nobiliari.

D’estate le Fondamente Nove sono un luogo privilegiato dove stare fino a notte inoltrata.

Si conclude così il nostro lungo viaggio in Friuli e a Venezia, felice di aver scoperto una regione che mi ha fatto innamorare e nuovi angoli della più bella tra le belle. Venessia xè sempre Venessia.

Fondamente Nove Venezia
Fondamente Nove, scorci
Fondamente Nove Venezia
Fondamente Nove
bambine a Cannaregio
Vittoria, Greta, Benedetta, 2021