La Via Appia nota anche come Regina Viarum, è tra le strade più antiche e ricche di storia del mondo. Costruita a partire dal 312 a.C. era una delle arterie principali del complesso sistema stradale romano, lunga circa 540 chilometri, da Roma fino al porto di Brindisi.
Larga circa 4 metri per consentire il passaggio di due carri, lungo il percorso vi erano stazioni di sosta che garantivano alloggio e cambio dei cavalli ogni 10 chilometri circa. Era ricoperta di grandi lastroni di basalto ed ai lati vi erano marciapiedi in terra battuta delimitati da un cordolo in pietra. Lungo il percorso, vicino ai principali centri urbani furono erette ville e monumenti funebri.
Oggi l’Appia Antica è tutelata così come il territorio limitrofo dal Parco Regionale dell’Appia Antica, che divide il percorso in miglia.
La nostra pedalata in e-bike inizia al X° miglio, all’altezza di Ciampino al punto di noleggio Bici Grill X Miglio.
Siamo di nuovo con la guida del nostro buon Fabio Sebasti. Prima tappa, il Sepolcro di Veranio. Questo sepolcro presenta una nicchia centrale destinata alle immagini dei defunti. Nel basamento a forma di parallelepipedo era ricavata la cella per le deposizioni. La tradizionale identificazione del sepolcro con quello del console romano Quinto Veranio è stata smentita dal ritrovamento sulla Tiburtina del suo monumento funerario.
Questi resti tradizionalmente identificati con il Tempio di Ercole sono stati smentiti dagli scavi che hanno svelato delle strutture a portico, probabilmente un’area quadrangolare su cui si aprivano ambienti usati per fini commerciali e produttivi. L’ipotesi sarebbe comprovata dal ritrovamento di molti frammenti di vasi per derrate alimentari.
Questa imponente tomba circolare della fine del I° secolo a.C. è uno splendido esempio di riuso nei secoli di un mausoleo romano. In epoca medievale vi fu costruita sopra una torretta d’avvistamento poi inglobata da un casale ora trasformato in villa.
Al lato, una parete in laterizio espone i frammenti di marmo rinvenuti nei pressi dell’edificio che si riteneva appartenessero alla decorazione della tomba.
Grazie al rinvenimento di una tubatura di piombo recante il nome dei proprietari, è certo che la Villa appartenesse ai fratelli Sesto Quintilio Condiano e Sesto Valerio Massimo, nel 151 d.C. I Quintili furono fatti uccidere dall’imperatore Commodo nel 182 d.C. per aver ordito una congiura contro di lui, così la residenza venne confiscata e divenne proprietà imperiale. Da allora Commodo e altri imperatori dopo di lui vissero nella Villa.
Secondo la leggenda si tratterebbe del recinto sacro degli Orazi a ricordo del combattimento fra Orazi e Curiazi. Risale all’epoca di Augusto e sarebbe stato eretto come volontà del potere centrale di rafforzare la memoria di un luogo simbolico.
Il rilievo con tre personaggi è un calco. L’originale si trova al Museo di Palazzo Massimo. Si tratta dei ritratti di due liberti e di una sacerdotessa di Iside ai cui lati sono rappresentati gli strumenti del culto, una coppa e il sistro, uno strumento musicale a corde.
La facciata in mattoni fu costruita a metà Ottocento in corrispondenza dei resti di un monumento funerario. Tra i frammenti vi è un rilievo diviso in tre nicchie con i busti di cinque personaggi . Databile all’età di Augusto, l’originale si trova al Museo Nazionale Romano.
Il Mausoleo di Cecilia Metella è uno dei luoghi simbolo della Via Appia Antica. Questo monumento funerario costruito fra il 30 e il 10 a.C., impressiona ancora oggi il viaggiatore per la sua imponenza ed eleganza, che si aggiungono al fascino di essere stato riutilizzato in epoca medievale come torre di un castello ancora perfettamente conservato.
Abbiamo percorso 10 km su un fondo stradale piuttosto impegnativo alternato tra piano sterrato e basolato. Non ci resta che tornare al punto di partenza, il Bici Grill X° Miglio e gustarci un panino con la porchetta di Ariccia
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